Il “manicomio” di cui parlava Conti a San Siro è un rischio verso il derby. Il Torino deve dare un segnale. Il ritorno di Giampaolo aiuta
Il crollo verticale di San Siro, il quarto d’ora horror contro la Sampdoria, con due gol subiti in rimonta: le ultime uscite non hanno scacciato i fantasmi che, attorno al Torino, ancora si affollano. Ben li raccontava il vice allenatore Francesco Conti, dopo la sconfitta subita a casa dell’Inter, il 22 novembre scorso: “Abbiamo mostrato ancora le nostre fragilità mentali (il Toro vinceva 0-2, ha poi perso 4-2, ndr): se non fossimo stabili di mente io, il mister e tutto lo staff, ci sarebbe da andare al manicomio”. Quello granata è un gruppo instabile, seppur nel gioco abbia mostrato segnali incoraggianti. Il derby contro la Juventus sarà uno stress test: la sollecitazione agonistica ed emotiva per verificare se la testa dei granata sia ancora piena, o meno, di timori.
Il lavoro sulla testa dei giocatori ancora non paga
E’ da mesi che, al Filadelfia, lo staff granata batte con convinzione sul tasto della mentalità. Fin qui però i risultati non si sono visti. E un dato – il più evidente per quantificare i blackout – parla per tutti: il Toro ha perso sedici punti da situazione di vantaggio, gli ultimi due nella sfida contro la Sampdoria di lunedì scorso. Un’enormità.
L’insicurezza porta alle distrazioni individuali – che tanti gol hanno fatto subire a Sirigu, anche lui protagonista di una stagione fin qui sottotono – e a deleteri ribaltoni. Quando incassati, arrivano altri fantasmi: un circolo vizioso dal quale il Torino non riesce, da mesi, a uscire. La trasferta dello Stadium, che è all’orizzonte, è in questo senso un rischio e un’opportunità: la sconfitta sarebbe una mazzata, vincere (o almeno non perdere) darebbe un rinforzo psicologico per il futuro.
Il Torino ritrova Giampaolo per il derby
Un bel segnale emotivo e pratico, è arrivato ieri con il ritorno di Giampaolo al Filadelfia. Il tecnico granata è risultato negativo al tampone ed è uscito dall’isolamento. Potrà accompagnare di persona i suoi alla sfida di sabato e poi sedere sulla panchina dell’Allianz. Un ritorno alla normalità che può far bene ai calciatori. Toccherà soprattutto a loro, però, dare un segnale: la classifica piange, lo staff ha bisogno di punti per rafforzare una posizione non fragile ma potenzialmente pericolosa e l’ambiente è attraversato – ormai da mesi – dallo scoramento. Restare in piedi dopo il derby sarebbe un punto di ripartenza.

..ma chi se ne frega dove si gioca! picchiate i gobbi già dagli spogliatoi e uscite sputando sangue per la fatica e con l occhio vitreo per la concentrazione, domani non ci sono più scuse.
Gli ultimi 15 anni li hai trascorsi su Marte?
É avvilente vedere che sotto i post che riguardano il derby ci siano 10 commenti scarsi.Una volta questa era LA PARTITA e settimane prima l’attesa era spasmodica,il clima acceso e combattivo,gli animi esternavano senso di appartenenza pregustando una vittoria.Annientare i gobbi sul campo 11 vs 11,non c’erano campioni ma solo… Leggi il resto »
si che la stiamo preparando, è da domenica sera che si scrive che è meglio non presentarci, 0-3 a tavolino e tutti contenti, che vuoi di più?
Niente,questa è la triste situazione
Il derby è una partita così strana che riesce sempre, in fondo in fondo, a farci sperare per il meglio anche quando i fatti, quelli che si susseguono da quindici anni, parlano chiaro, chiarissmo.. Si è scelto infatti di non dare mai peso al cuore dei giocatori ma solo al… Leggi il resto »